– Ciao Sara, onorato di intervistarti. Hai fatto sognare gli italiani in Emigratis con Pio e Amedeo nella stagione girata a Dubai. Cosa ti lega a questa terra e c’é un aneddoto, un bel ricordo che ti lega a questa fantastica esperienza sulle reti Mediaset?
Ciao Lorenzo, piacere mio con affetto. Dubai è una città a me molto cara perché mi ha ridato il sorriso e la serenità dopo un periodo davvero duro della mia vita. Il Covid ha sconvolto tutti. In particolare a me ha portato via, nel giro di pochi mesi, mio padre, una società che avevo a Miami con lui, ed il sogno di una vita là, che dopo anni di sacrifici e risparmi, stavo costruendo esattamente come avevo immaginato da sempre, con inclusa la presenza di un amore che è andato anch’esso in frantumi di lì a poco. Per fortuna siamo dovuti stare chiusi in casa, altrimenti non avrei metabolizzato e avrei dato di matto. Dopo aver sofferto questo, in Italia ero esaurita. Milano non mi dava più stimoli ed equilibrio. Non ero stanca fisicamente, ma mentalmente perché ero stressata. Dubai mi ha reso stanca fisicamente per la moltitudine di cose da fare e scoprire, ma nuovamente serena ed entusiasta della vita. Quella città non è solo divertimento, lusso e ostentazione. Basta guardare oltre e andare a cercare le origini del cuore pulsante di un Asia viva e competitiva che offre opportunità e riscatto a molti. E’ una città nuova, con un’identità ben definita improntata a costruire legami e ispirare idee che forgeranno il mondo di domani con l’ausilio di tecnologia e dell’ intelligenza artificiale. Questa commistione di etnico e avanguardistico, che è propria della cultura asiatica e, quasi paradossalmente, connette le menti per creare il futuro, è molto allettante e fa crescere Dubai in maniera esponenziale. Da qui, il desiderio di cercare là la mia strada alternativa – ma simile a quella che avevo iniziato a percorrere a Miami.
Non ero sicura di questo fino a quando, a maggio 2022, esattamente il giorno prima di partire per tornare in Italia, ho avuto un segno dall’Universo in questo senso. Stavo nuotando in mare, lontano dalla riva, e c’era corrente. Un bambino piccolo, solo, con i braccioli nuotava in affanno verso di me e mi sorrideva. Credevo si rivolgesse ad un parente ma, guardandomi attorno mi sono resa conto che eravamo soli e guardava proprio me. Farfugliava in arabo sorridendo, ed io ho mi sono avvicinata per capire; gli rispondevo in inglese o con i gesti perché non parlo arabo. Mi ha detto il suo nome "Omar", sorriso di nuovo e teso una manina. Istintivamente ho afferrato la sua mano e lui mi ha abbracciato non staccandosi più. Dopo un po’ di minuti ho sentito dalla spiaggia delle urla. Era il padre preoccupato che lo stava cercando. Con il piccolo in braccio gli sono andata in contro. Ho capito che in quell’abbraccio c’era la mia risposta, quella di una terra che mi stava tendendo la mano e accogliendo con calore. Sono rimasta colpita da quell’aneddoto. Così adesso, dopo un ritardo di molti mesi causato da vicissitudini poco gradevoli, mi accingo a ripartire per Dubai, con zero aspettative ma tanta voglia di scoprire quello che verrà.





– stai lavorando ad un nuovo format, sei inarrestabile, una sorta di docu-reality. Puoi svelarci qualcosa?
Da più di un anno sto lavorando, con un gruppo di produzione giovane, eclettico e indipendente, ad un progetto di cross-media che mette in sinergia alcuni influencer nelle loro esperienze di vita quotidiane da expat o in Italia, ognuno in un proprio ambito di competenza. Si spazia dal travel all’arte, passando per la moda, la radio e molto altro, con un approccio intimo e personale, attuale e non scontato perché cambia a seconda del protagonista. Un format veramente cool a parer mio! Ho anche registrato da poche settimane un’altra cosina come attrice, che andrà in onda nel 2023. Il ruolo era un po’ difficile ma mi ha stuzzicato mettermi alla prova!
– non posso esimermi dal chiederti del tuo marchio di abbigliamento. Quale ê il suo DNA stilistico? Chi é la tua cliente ideale?
Dressy Gal è il marchio che faceva capo alla società di Miami che ho dovuto chiudere ed ora punto a riaprire in terra araba. L’idea è quella di abiti fascianti femminili e sexy ad ampio ventaglio di taglie. Sono disegnati per un target di donne tra 16 e 40 anni di cultura italiana, ispanica e musulmana (perché queste sono le 2 più ampie componenti di straniere residenti in Italia) realizzati in tessuti fortemente elastici ad alta capacità rientrante quindi modellante. Il design è bodycon, significa consapevole del proprio corpo, dunque i vestiti sono pensati per evitare i fastidiosi body-shaming, abbracciano le forme in chiave glamour e sensuale grazie a bande sinuose che seguono le curve. Lo stile casual elegante rimanda all’idea di lusso abbordabile ad un prezzo competitivo rispetto ai competitor. Nelle future collezioni che ho in mente gli abiti saranno attenti a necessità etnico religiose: veli in coordinato, vestiti da quincenera, ecc.L’indossato bodycon valorizza le forme senza accentuarle, è comodo e coprente secondo i precetti di talune religioni. Non importa quante curve o spigoli una donna abbia, ognuna ha la sua femminilità interiore unica da rivelare, e l’abito appropriato, ispirato allo stile delle icone del momento, instagrammer, tiktoker, influencer, pop star, attiviste, personaggi di reality TV, e ad un prezzo democratico, è l’alleato giusto per tirare fuori quella femminilità.





– poliedrica e originale, seguendoti sui social, oltre alla tua bellezza mozzafiato e un corpo statuario, mi ha da sempre colpito il tuo carattere volitivo, che non le manda a dire, senza neanche avere il timore di mostrarsi nelle proprie fragilità. Questo mi ha portato a pensare che essere un personaggio pubblico non é cosa da tutti. Cosa ti ha temprata e cosa ti ha reso la donna forte e indipendente che sei?
La vita. E’ l’insegnante più esigente perché prima ti fa l’esame e poi ti spiega la lezione. Dunque se guardi fuori sogni, se guardi dentro, ti svegli, agisci, reagisci! Forse questo concetto può apparire banale a chi legge ma…è reale.
– una città che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, da globetrotter quale sei?
New York, senza competitors! Ha quella capacità di avere tutto in uno, soddisfarti e stupirti, importi a camminare sempre con il naso all’insù (per l’altezza dei grattacieli), farti sentire a casa e forestiera nello stesso tempo, che non possiede nessun’ altra città nel mondo.
– quale è la tua routine sportiva e di skincare? Sembri una sirena, so che ami molto l’acqua!
Sai che non ho una routine?! Mi stufo in fretta quindi la parola stessa è un po’ in antitesi con il mio approccio alla vita. Però posso dirti che, come antirughe uso spesso la vasellina da applicare la notte, quando mi espongo al sole spalmo quasi sempre la protezione 30, in viso anche 50 e cerco di camminare molto, almeno 10/13 mila passi 2 o 3 volte a settimana. Chiaramente mi alleno tre volte a settimana facendo fitness, mi piacciono molto i tabata! In inverno quando riesco vado a sciare; in primavera/estate a fare trekking o surf.
– adesso, non posso esimermi dal chiedere ad una donna bellissima cosa la fa impazzire di un uomo?
La concretezza.




– hai qualche talento segreto mai rivelato?
Il mio talento più grande è l’essere paziente, a volte smisuratamente. Sono anche una brava fotografa ed il guacamole che faccio io, ragazzi…manco gli Aztechi lo facevano così buono!
– oltre alla showgirl, che mi pare essere riduttivo visto che fai tantissime cose, hai mai pensato ad un piano B o semplicemente la TV é e Sarà sempre il tuo habitat?
Da sempre mi barcameno con un piano B lavorando nel mondo dell’hospitality e degli eventi, tasse e bollette vanno pagate regolarmente! Però, il progetto che tengo a realizzare di più a breve termine è l’affermazione del marchio Dressy Gal attraverso un e-commerce di successo.
– il concerto più bello della tua vita?
Una decina di anni fa a Miano, il concerto di Madonna a cui ho assistito con mia madre e mia sorella mentre il mio allora insegnante di danza era sul palco con la pop star in qualità di ballerino.
– il tuo mantra per questo 2023 appena iniziato?
Non arrabbiarti. Quando ti arrabbi sei solo una parte nella storia di qualcun altro; ma se lasci andare la rabbia e ti riappropri della scena, torni ad essere tu la/il protagonista. Infatti, il tuo equilibrio non deve essere un posto dove passi e te ne vai ma dove ti fermi e stai.