Mr. Di Lieto, grazie per aver accolto la nostra richiesta di intervista.definisci il tuo cult format, Prossimi congiunti, come un 'sottoprodotto dell'industria televisiva'. Colto, preparato, riesci a fare dell'instant news una celebrazione del passato e della cultura pop nostrana e americana principalmente un trionfo di kitsch, ma soprattutto di riflessione su cosa pensano i millennial veramente. Mi parleresti delle origini, di come si sta sviluppando e del perché hai creato questo format?
La pagina è nata in un momento di noia durante il lockdown, a inizio maggio del 2020. Un giorno mi venne in mente di provare a raccogliere in una galleria alcuni meme in cui mettevo a confronto dei personaggi famosi che si somigliavano tra loro o che ricordavano alcuni personaggi di fantasia, immaginando che ci fosse un legame di parentela, da cui, per l'appunto "Prossimi Congiunti". Sostanzialmente l'idea era quella di sfruttare una wave legata a un'espressione giuridichese sul cui significato in quei giorni era nata una diatriba sui social molto accesa. Tuttavia, vagheggiavo da tempo l'idea di creare una pagina legata alla cultura trash, ma non riuscivo mai a trovare una chiave di lettura idonea o un titolo che funzionasse. Così, dopo aver creato questa gallery di "congiunti", un mio amico cultore del brutto mi ha suggerito di usare i meme solo come lancio e di provare a pubblicare una serie di video trash vintage o poco conosciuti in modo da rendere la pagina una sorta di viaggio nel grottesco in salsa camp. Su questo aspetto mi piace soffermarmi in particolare perché, a mio parere, è quello che differenzia Prossimi Congiunti da altre pagine sulla cultura pop. Quello che a me piace è mostrare gli scarti della cultura popolare tendenzialmente senza esprimere giudizi, caratteristica propria del camp (Aldo Grasso, infatti, in una recensione di "Storie maledette" definisce il camp come una sensibilità che gode delle cose, senza giudicarle). Ecco perché mi considero un "sottoprodotto dell'industria televisiva". Quest'espressione, tra le altre cose, non è mia, ma è tratta da un sottopancia che compare nella sigla di un episodio di "Futurama". Come avrai capito, il citazionismo qui è all'ordine del giorno.
quali sono i filoni memetici maggiormente rappresentativi della pagina?
Mi piace molto variare. Nel corso di questi due anni sono passato senza soluzione di continuità dai compleanni di Bambola Star e dal filone delle Grandji Djiveagli aneddoti di Ivana Spagna sul fantasma di suo padre che predice la futura morte del signor Bergamin ("Il primo della lista è Bergamin"), passando per il recupero di momenti cult come lo sbrocco di Gina Lollobrigida a "Un giorno in pretura" (da cui deriva anche il logo della pagina) Mara Venier che scopre la truffa a Domenica in '97, le televendite di Wanna Marchi e i cartomanti delle tv locali, il caso Gucci, il video di Giletti che balla sfrenato sulle note dei Backstreet Boys, i red carpet dei Telegatti, le vecchie puntate di Beautiful, l'epopea trash delle varie Olgettine e tutta la decadenza del tardo berlusconismo, la hit trash sottovalutata di Alba Parietti "Cuore selvaggio" e tanto altro ancora. Mi piace scovare momenti trash dimenticati o poco conosciuti e renderli oggetto di culto tra i follower. Inoltre, una volta scovato questo materiale mi piace riutilizzarlo montandolo e sovrapponendolo ad altri prodotti culturali più o meno noti. A proposito di "Cuore selvaggio": se la metti come sottofondo alla scena di "Stranger Things" in cui Max scappa da Vecna il risultato è pazzesco. Si sposa alla perfezione con le immagini. Inoltre, ultimamente sono in fissa con il cosiddetto "monologo della Gioconda" di Paola Barale, con il libro di Silvana Pampanini "Scandalosamente perbene" e con uno spot decisamente grottesco di Sandra Milo che pubblicizza una improbabile norcineria sulla Casilina. Insomma, chi entra nella dimensione di Prossimi Congiunti entra in una piccola enciclopedia del brutto.
Hai studiato per diventare avvocato. Quali sono le cause che maggiormente ti stanno a cuore parlando di diritti in generale?
Faccio una doverosa premessa. Ho conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione forense, ma attualmente non esercito. Detto questo, sono sempre stato molto affascinato da tutto quello che riguarda il processo penale, che peraltro come sappiamo spesso è oggetto di uno sciacallaggio mediatico molto aggressivo nonché molto dannoso per tutte le parti coinvolte. Sono convinto che in Italia ci vorrebbe una maggiore cultura garantista (anche se purtroppo la retorica berlusconiana negli ultimi vent'anni ne ha snaturato il vero significato, trasformando il garantismo nel sinonimo di impunità) e ci vorrebbe poi una maggiore cultura dei diritti civili che sono ostaggio, secondo me, di una vera e propria ipocrisia culturale che di limiti interni al sistema. Faccio un esempio: io credo che nella Lega, a parte Pillon e qualche altro Jesus freak de noantri, della difesa della famiglia tradizionale contro la presunta guerra del mondo LGBT+ non freghi realmente nulla a nessuno, nemmeno a Salvini, ma dato che (come del resto fanno tutti i partiti) devono rispettare delle logiche di mercato, il loro ruolo li costringe a vendere agli elettori/consumatori uno specifico programma/prodotto. Per questo motivo i leghisti portano avanti una pantomima tanto becera quanto avvilente fatta di rosari sventolati e di appelli a una fantomatica tradizione che è in realtà ridotta a mero folclorismo da sagra di paese. Questo ovviamente vale per tutto il centrodestra. Aggiungo inoltre che Salvini e Meloni sono anche degli imbonitori facilmente smascherabili, perché gli si legge in faccia la totale insincerità nella vendita del prodotto "difesa della tradizione". Mike Bongiorno invece quando vendeva prosciutti era credibile perché lui ci andava veramente negli stabilimenti della Rovagnati. E non a farsi i selfie.
La tua origine campana non può esimermi dal chiedermi quanto di campano ci sia nel tuo modo di creare, se ti ispiri a qualche personaggio del passato – o chissà, se prossimi congiunti sia una passione ispirata da un familiare o un amico/a.
Bella domanda. In realtà mi azzarderei a dire che nel mio modo di creare c'è sia un aspetto campano che un aspetto lombardo, dal momento che la mia biografia si divide tra Arcore (plot twist!) dove ho vissuto fino ai quattordici anni e la costiera amalfitana, terra di origine dei miei genitori e dove attualmente risiedo. Per usare una metafora camp, mi sento un po' Pina Auriemma e un po' Patrizia Gucci: l'incontro sanguinoso tra buona borghesia napoletana e barocco brianzolo. Ma al di là delle identità locali che, come tutte le identità, secondo me non vanno mai feticizzate troppo, direi che nel mio modo di creare c'è un approccio postmoderno. Quello che mi ha sempre attirato è l'idea di unire cultura alta e cultura bassa in un unico discorso crossmediale, dove non c'è distinzione, ad esempio, tra letteratura, cinema, televisione e altri media. Per questo mi piace dare, quando possibile, ai miei post diversi piani di lettura. Questa operazione credo riesca molto bene sia con i post carosello su Instagram (i cosiddetti ".exe"), sia con le puntate lunghe del ciclo "Le Prime Serate di Prossimi Congiunti" su Facebook, dove propongo momenti cult noti e meno noti con un montaggio largamente ispirato a "Blob".
Sempre rimanendo in tema costiera napoletana, alcuni indirizzi imperdibili che ti senti di consigliare ai miei lettori.
Beh, innanzitutto consiglierei loro di venire a Maiori perché è stata il set di alcuni dei film più belli di Roberto Rossellini come "Paisà" e "Viaggio in Italia". E perché è la patria di Prossimi Congiunti. Così ci si può interrogare su come una terra che ispira i capolavori del neorealismo sia stata in grado partorire anche un fanatico dei compleanni di Bambola Star. Poi consiglierei anche Atrani, il comune più piccolo d'Italia, riprodotto più volte da Maurits Escher e che negli anni '80 è stato anche il set di uno spot giapponese della Dunlop con testimonial Ivana Spagna. All'epoca però Bergamin non era ancora il primo della lista.
Segui la moda? Se c'è qualche designer all'ascolto, con chi ti piacerebbe creare una co-lab, immaginando un merchandising luxury di 'Prossimi congiunti'?
Sinceramente sto alla moda quanto Carmen Di Pietro sta alla prima di reggiseno. Però, dato che è un mio follower su Instagram, vorrei dire a Nicolò Cerioni che se gli venisse mai in mente di coniugare la filosofia camp della pagina ai look che propone alle celebrità che si rivolgono a lui sarei davvero contento.
Dopo la partecipazione a 'Citofonare Passoni' condotto dal leggendario speaker radiofonico Diego Passoni di Radio Deejay, sogni un futuro da speaker o comunque in tv?
Penso si sia capito abbastanza che nutro verso il piccolo schermo un'ossessione al limite del patologico. Ma più che apparire in video, mi piacerebbe stare dietro le telecamere nelle vesti di autore. Ovviamente non mi dispiacerebbe la radio. Dovunque possa esprimere il mio spirito creativo lì sento di essere davvero nella mia dimensione.
Sei scaramantico?
No. Però le superstizioni benauguranti mi divertono. Ad esempio, non capisco perché ogni anno si gridi allo scandalo quando i media parlano del sangue di S. Gennaro a Napoli. È semplicemente puro spettacolo. Tipo il Festival.
Le ultime 5 canzoni che vedi aprendo il tuo Spotify.
Adesso sono ancora in fase "Stranger Things" quindi c'è ovviamente "Running Up That Hill" di Kate Bush, poi c'è "You Spin Me Round" dei Dead or Alive, "So Alive" dei Love and Rockets, "Like a Prayer" di Madonna e "My Chico" di Sabrina Salerno.
3 serie (partendo dagli anni Novanta) televisive sottovalutate e da riscoprire, da buon esperto quale sei.
"Dinosauri", una sit-com stracult degli anni '90 di Jim Henson con i pupazzoni ("Tu non sei la mamma" dovrebbe essere utilizzato più spesso come meme), Ally McBeal (anche lì c'è un potenziale memetico da sfruttare) e poi a volte mi domando come abbiamo fatto a dimenticarci così in fretta di "Malcolm" (Reese che mescola il blu con il giallo e che annuncia tutto trionfante di aver creato il "blallo" è un momento televisivo che andrebbe studiato a scuola)
En fin, quesito che chiedo a tutti i miei intervistati, un 'life motto' per il 2022? Me lo aspetto bello tagliente, non deluderci.
Affronta la vita con lo stesso sprint di Giletti che balla i Backstreet Boys. Finché non sei "il primo della lista" andrà tutto bene…