Fratelli nella vita e sul palco, i fratelli Luca e Diego Fainello, al secolo i Sonohra, sono stati tra gli idoli della generazione degli anni 2000 quando cantando il celebre ritornello "sei un viaggio che non ha né meta né destinazione" trionfarono con "L'Amore" a Sanremo Giovani. Dopo 14 anni, hanno deciso di ricantare le loro hit del 2008, facendo uscire lo scorso maggio "Liberi da Sempre 3.0", prodotto da Saifam Music, e anticipato dalla versione 3.0 del loro cavallo di battaglia "L'Amore". Venerdì scorso, invece, è uscito il nuovo singolo, l'inedito "Cosmpolitan", in cui Luca e Diego raccontano la generazione cresciuta ascoltando musicassette nel walkman e masticando Big Babol. In questa intervista i Sonohra ci raccontano di questo ritorno alle origini, mentre sono impegnati nella tranche estiva del tour che li sta portando in tutta Italia e con ottimo riscontro da parte del pubblico.
Dopo una decennale carriera di successo, iniziata nel 2008 con la vittoria all'Ariston, è tempo di bilanci: verso dove stato volgendo lo sguardo – o meglio – l’orecchio?
Luca: Sicuramente stiamo guardando al futuro e "Liberi da Sempre 3.0", remake del nostro primo album del 2008, rappresenta un punto di partenza, ma anche di ritorno. Con questo progetto abbiamo ripreso un percorso musicale che si era interrotto una decina di anni fa, quando ci eravamo allontanati dal nostro sound degli inizi per sperimentare generi più di nicchia tra blues e folk.
Diego: Diciamo che con questo nuovo album c'è un ritorno musicale alle nostre origini, anche se con voci più mature e più consapevolezza, e cade a pennello perché oggi c'è un ritorno generale alle tendenze, anche musicali, di quegli anni.
Siete freschi di uscita in radio del secondo estratto, "Cosmopolitan", una canzone in cui fate un salto negli anni Ottanta. Parlatemi un po' di questa canzone che, tra l'altro, è uno dei 3 inediti di "Liberi da Sempre 3.0".
Luca: In "Cosmopolitan" cantiamo di un decennio nel quale affondano molte delle radici di ciò che siamo oggi: gli anni Ottanta sono stati un periodo storico che ci ha lasciato eredità musicali di tutto rispetto come Madonna o Prince che hanno segnato la cultura pop, ma anche nel cinema e nelle mode."
Diego: Nel video si sentono le vibes musicali con i riff di chitarra che hanno caratterizzato il sound di quegli anni, ma abbiamo ripreso anche il modo di vestire. Io e mio fratello indossiamo infatti camicie dai colori accesi e fluo, con fantasie un po' psichedeliche, perché sono stati anni chiassosi e stravaganti pieni di colore e di leggerezza.
Parliamo di stile. Come definireste il vostro stile?
Luca: Quando abbiamo esordito nel 2008 il nostro modo di vestire era molto contagiato dall'influenza del rock americano e nordeuropeo, e fino al 2010 siamo stati sfiorati marginalmente da uno stile un po' emo. Basta guardare le foto di quegli anni: ci mettevamo cravattini, indossavamo camicie a quadrettoni e polsini con le borchie, portavamo i capelli con il ciuffo e la matita nera sotto gli occhi.
Diego: Oggi invece il nostro look è sicuramente più adulto e forse più ricercato, magari nel vestirci seguiamo meno le mode del momento, ma siamo sempre molto attenti alle tendenze, e in questo periodo c'è un ritorno da più fronti agli anni Ottanta, con vestiti larghi e dai colori sgargianti.
C'è un pizzico di nostalgia nel raccontare quegli anni in "Cosmopolitan"?
Luca: No, direi che piuttosto abbiamo voluto raccontare un tempo a noi caro, di quando forse tutto era più spensierato, citando quegli elementi diventati cult e cercando, dal punto di vista del sound, suoni che ricordassero l'estate, ma un'estate degli anni Ottanta.
Diego: Anche perché quegli anni non sono poi così lontani come ai più giovani può sembrare e, come dice la nostra canzone, la vita è come un ascensore, e forse prima o poi tornerà a fermarsi a quel piano.
Siete in piena tournée estiva che è stata anticipata da 3 anteprime sold out: che effetto fa sapere di avere una fanbase così affezionata, ma soprattutto di avere presa anche sulla informatissima gen Z?
Luca: Abbiamo visto che c'è una fanbase curiosa che è di riflesso a uno zoccolo duro di chi ci segue dagli esordi e che, nonostante noi ci fossimo allontanati dalla mainstream musicale, ci è sempre rimasto fedele. Ciò significa che qualcosa di buono, 14 anni fa, l'abbiamo creato e si è saputo conservare nel tempo, arrivando anche alle generazioni di oggi, la famosa Gen Z, che viene ai nostri live incuriosita da canzoni che sente per la prima volta.
Diego: E poi abbiamo notato che il pubblico si è ampliato e abbiamo ritrovato anche quella parte di pubblico che aveva smesso di seguirci, e se all'epoca, 10 anni fa, erano teenager ora sono diventati adulti.
Voi siete stati tra gli idoli della generazione figlia di Mtv, Trl e teen-magazine come "Cioè" o "Big" dove, mi ricordo, si trovavano i vostri poster da staccare all'interno e tappezzare le pareti dalla camera. Invece vostri artisti preferiti chi sono?
Diego: Beh, se si parla di musica io direi che Bon Jovi e John Mayer sono i musicisti che sicuramente più ci piacciono e a cui ci ispiriamo.
Luca: Musica, arte, moda, cinema: il nostro Paese è pieno di bellezze da scoprire e da cui trarre ispirazione. A noi piace nel nostro piccolo promuovere nei giovani la curiosità e la voglia di conoscere e visitare l'Italia, anche dal punto di vista artistico. Viviamo in un Paese meraviglioso, culla delle belle arti.
Quale è la canzone del vostro repertorio a cui siete maggiormente affezionati?
Diego: "Love show", il pezzo che ci ha consacrati definitivamente nel 2008 e ha segnato il nostro percorso professionale. Era uscita a ridosso dell'estate, come secondo singolo di "Liberi da Sempre" e aveva un ritmo orecchiabile, molto estivo, una di quelle canzoni da cantare in macchina con gli amici.
Luca: "Love Show" ci ha fatto vincere anche vari riconoscimenti come il Best New Artist ai Trl 2008 a Napoli ed è entrata nelle classifiche sudamericane, infatti poi quell'anno facemmo un tour in Sudamerica per promuovere l'album in lingua spagnola. Nella versione 3.0, invece, abbiamo girato dal vivo un videoclip durante il concerto al The Factory di Verona lo scorso maggio, l'ultima delle 3 anteprime del tour. E' stato un modo per far capire al nostro pubblico cosa accade dietro, davanti e sopra al palco e per ringraziarli di essere lì, vestiti come negli anni 2000, per ripartire insieme a noi.
C'è una canzone invece che avreste voluto comporre voi? Insomma la vostra canzone preferita.
Diego: Senza dubbio "Iris", dei Goo Goo Dolls.
Luca: "d'accordo con mio fratello. "Iris" è la canzone che suonavamo agli inizi nei locali del lago di Garda e ci siamo così affezionati, la sentiamo veramente vicino alla nostra essenza musicale, tanto che è tra le cover che abbiamo voluto inserire da subito nelle scalette dei nostri primi concerti.
En fin, last but not least, qualche anticipazione sulle prossime date del tour per sentirvi suonare dal vivo
Luca: Abbiamo in programma un tour che ci ha visti e ci vedrà impegnati in una prima serie di date questa estate che fanno un po' da anteprima per la tournée che proseguirà nei mesi invernali. Il 30 luglio saremo alla SummerNight Show di Badia Polesine, mentre il 7 agosto suoneremo a Reggio Calabira. A settembre invece saremo alla Not(t)e di Respiri il 10 settembre a Forlì e l'11 settembre al Festival della Birra Castellana di Castelfiorentino. Il calendario è in continuo aggiornamento e potete trovare tutte le news dei nostri progetti e le date dei prossimi live sui nostri canali social sonohraofficial.
Diego: Ricordiamo anche la data aggiunta qualche giorno fa, dai: il 23 settembre aspettiamo tutti i nostri fan allo Youg Festival di Castelfranco Emilia, a Modena, per cantare tutte le nostre hit.