Come è nato il progetto?
DygoDesign trova le sue origini nella nostra mission originale: coniugare Arte, Tecnologia e
Sostenibilità attraverso un innovativo progetto, volto a creare una collezione di Design utilizzando
tecniche e materiali mai visti prima in questo campo facendo emergere dall’unione di questi
elementi un prodotto di alta qualità.
Volevamo creare qualcosa che lasciasse un segno e volevamo farlo qui, in Italia, a dispetto dei
pareri contrari, di chi parla solo di giovani che scappano e delle difficoltà di fare impresa in questo
paese.
Partendo da una grande fiducia verso il Made in Italy e le sue infinite potenzialità, abbiamo sempre
attribuito alla manifattura italiana un plus indiscusso a livello internazionale, in termini di valore
qualitativo e cura del dettaglio soprattutto ascrivibili ai settori del lusso e del design. Coerentemente
rispetto a questa convinzione, forse in controtendenza rispetto al trend degli ultimi anni, abbiamo
immaginato e creato il nostro universo sostenibile di progettazione, ricerca e sviluppo interamente
in Italia
Il cambiamento climatico e le questioni di sostenibilità sono due delle nostre preoccupazioni
più urgenti in questo momento Come rispondono gli artisti a questo? In che modo gli artisti
sono influenzati da questo? Materiali usati?
Per noi la questione sostenibilità non è tanto appunto una questione funzionale all’idea di business
Green ad oggi sulla bocca di tutti, ma l’essenza stessa di DygoDesign. L’azienda nasce nel 2019
quando per cosi dire "La sostenibilità non era ancora un elemento di tendenza" con il preciso
obiettivo di creare in modo assolutamente inedito ed innovativo una collezione i cui elementi
cardine fossero la completa Sostenibilità, il design avanguardista e la qualità del Made in Italy.
Alla luce di questo abbiamo deciso di trasformare la preoccupazione relativa ad un tema a noi caro,
la sostenibilità, in uno stimolo innovatore dando vita a qualcosa di concreto in grado di mostrare in
concreto oltre alla nostra idea di design, anche l’armonia tra bellezza e Green connubio di cui ci
rendiamo bandiera.
Gli elementi della collezione DygoDesign a dire il vero superano definitivamente il concetto di
ecosostenibilità, portandosi ad un livello superiore: la trasformazione di materie prime naturali in un
prodotto di design di lusso completamente Green.
Abbiamo impiegato oltre un anno in ricerca e sviluppo nel campo della tecnologia di industria 4.0 e
progettazione digitale per arrivare a selezionare una gamma di materiali unici nei cromatismi e
preziosi come gioielli: interamente biodegradabili ed eco-compostabili in modo da riuscire ad unire
design, qualità e rispetto dell’ambiente. Quando parliamo di Green in termini di materiali noi lo
facciamo sul serio e a 360 gradi: le nostre materie prime sono costituite da amido di mais
fermentato e polverizzato, trattato con oli estratti dai vegetali e riportato in forma filare.
L'elemento principe che ha reso possibile la traduzione di questi materiali in puro design, è la
tecnica di Fusion Deposition Modeling attraverso la stampa tridimensionale. Grazie a questo
avanzato sistema di stampa tridimensionale la materia prima biologica viene colata strato su strato,
sfruttandone la malleabilità ad elevata temperatura, senza alcun tipo di emissione tossica. Con
impegno e fantasia abbiamo trasformato delle macchine nate per la prototipazione rapida, in
elementi in grado di dar vita a creazioni dimensionalmente imponenti ma incredibilmente leggere,
dotate di texture inedite ed ipnotiche.
Una tecnica assolutamente innovativa e totalmente Green, che consente di modulare materiali
naturali in forma filare, portandoli ad alta temperatura in assenza di combustione e colandoli strato
su strato fino a generare il prodotto finito; il tutto senza alcuna emissione e con impatto ambientale
zero.
Come la sostenibilità potrebbe essere utilizzata, condivisa e sviluppata dalla comunità degli
artisti piuttosto che determinato o valutato esternamente?
Gli artisti attraverso le proprie opere veicolano un messaggio spesso profondamente emozionale o
rappresentano a proprio modo una realtà fisica o utopistica. In questo senso ogni forma di arte può
essere avamposto di sensibilizzazione in termini di sostenibilità sia nel messaggio dell’opera stessa
che nei materiali impiegati per realizzarla.
Noi aderiamo ad esempio all’associazione benefica e al progetto ToGet(t)here, un collettivo di
giovani artisti emergenti interessati a promuovere valori sempre più cari alle nuove generazioni: tra
questi sicuramente rientrano l’attenzione al rispetto dell’ambiente ed una spinta verso quella che
viene oggi descritta come una transizione Green.
è possibile utilizzare un modello di rendicontazione a tripla linea di fondo in contesti
artistici e come funzionerebbe?
Sicuramente è possibile applicare questo modello in realtà aziendali di ampio respiro che hanno a
che fare con produzioni artistiche. La nostra è una realtà di industria 4.0 definibile come manifattura
digitale; per tanto non risulta operabile questo tipo di rendicontazione avendo numeri ridotti in
termini di capitale umano. Ciò nonostante in ragione della completa sostenibilità dei nostri processi,
certamente in ottica scalare potrebbe essere un parametro di valutazione aziendale in termini di
attenzione all’ambiente.
Viaggio e trasporto di opere d”arte. Potresti descrivere il tuo processo?
Ovviamente, a conclusione di un percorso interamente sostenibile anche tutto il packaging
impiegato è ascrivibile al comparto Green, spaziando dalla yuta naturale al lino non trattato per il
confezionamento, fino al dettaglio degli imballaggi costituiti da veli protettivi biologici e carta
riciclata. In questo modo si conclude nelle mani del cliente finale, un viaggio che porta nella sua
casa la natura trasformata in design di alta qualità.
Prossimi progetti?
Sicuramente espandere e spendere il Brand in realtà di mercato estere, in modo più profondo di
quanto si riesca a fare in piena pandemia. Per quanto riguarda strettamente i prodotti DygoDesign
siamo in genere gelosi e riservati relativamente alle nostre creazioni. Possiamo però anticipare che
stiamo lavorando a due nuove linee ricche di sorprese tra elementi "Sospesi" e lo sviluppo di quello
che potremmo definire con un pò di mistero vetro "Biologico".
Cosa vi aspettate dal 2021?
Parlando dell’azienda in senso stretto, essendo noi per cosi dire nati e cresciuti imprenditorialmente
alla vigila e nel mezzo dell’era Covid, ci aspettiamo di mettere a frutto il lavoro svolto in digitale
anche in forma fisica non appena sarà possibile. Più in generale ci attendiamo un rimbalzo
economico che privilegi, tra i tanti meritevoli, i prodotti di qualità del Made in Italy, in modo da
implementare ulteriormente, su questa spinta, anche la nostra presenza all’estero.