Intervista ad Alberto Gil, CEO e FOUNDER di HOCKERTY. scopri di più su hockerty.it.

Dalle telecomunicazioni alla sartorialità: un certo estro creativo certamente segna il suo percorso.Ci parli di lei.
È vero. Creare, scoprire, esplorare sono cose che mi motivano da sempre. Per questa ragione ho studiato ingegneria delle telecomunicazioni e proprio negli anni universitari ho fondato la prima azienda con Andreu e Humbert, gli stessi amici con cui ho dato vita ad Hockerty diversi anni dopo. Attualmente sono responsabile dell’area innovazione del gruppo, mi occupo di implementare progetti tecnologici per creare valore aggiunto alle diverse aree del business. Al di fuori del lavoro, sono un amante della natura, musica e la tecnologia. Ad oggi, la mia priorità principale è la mia famiglia. Un difetto? Tendo a diventare quasi “ossessionato” dai progetti che seguo, sono un perfezionista che cerca di dare un senso alle persone, al pianeta.
Come è nata l’idea del progetto Hockerty?
Prima della nascita di Hockerty, io e i miei amici ci dedicavamo al mondo dell’online, supportavamo e-commerce e campagne di marketing conto terzi. Devo dire che eravamo bravi, spesso le nostre iniziative riscuotevano molto successo. Eppure, in cuor nostro, speravamo sempre di creare il nostro e-commerce. Poco dopo, il nostro partner Andreu tornò da un viaggio d’affari in Asia e ci raccontò della tradizione sartoriale lunga millenni che aveva potuto notare in quella zona. Ci ha spiegato quanto velocemente e con quanta dedizione i sarti locali realizzarono un abito per lui. Noi eravamo increduli, ma ce lo ha mostrato ed era davvero ben fatto. Di colpo ci disse “perché non creiamo un e-commerce su questo stile?”.Lo ammetto, ho pensato che fosse impazzito. Mi domandavo: “Come possiamo prendere le misure esatte dei clienti?”, “In che modo permettere loro di scegliere le diverse opzioni?”, “Come controllare tutto il processo a tale distanza?” Ma la verità è che mi sono fatto convincere subito. E tutti questi miei dubbi sono spariti avanti alla tecnologia, creatività e tanta pazienza.
Verso dove state guardando per la sua azienda e come è cambiata dopo il tanto odiato scenario covid-19?
Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento globale per la moda su misura. Vogliamo essere in grado di offrire diverse tipologie di prodotti, purché personalizzabili o su misura, e realizzati laddove ci sia una lunga tradizione ed esperienza. I nostri piani non sono cambiati molto dopo il covid-19, davvero. A marzo-aprile dello scorso anno eravamo tutti in stato di shock, per cui abbiamo adattato la nostra strategia pubblicitaria, i nostri messaggi, … Ma ci siamo subito resi conto che non potevamo fermarci, avevamo una tabella di marcia da voler rispettare. Ecco perché a settembre abbiamo lanciato la nostra linea di produzione di scarpe, su cui stavamo lavorando da un anno. E molto presto speriamo di lanciare un nuovo prodotto che sarà molto, molto bello e su cui stiamo lavorando da molti mesi.
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Quale gamma di prodotti di abbigliamento state producendo attualmente sul vostro e-commerce?
Abbiamo una vasta gamma di prodotti: offriamo abiti, blazer, pantaloni eleganti, chino, gilet, camicie, polo, trench, cappotti di lana, giacche sahariane, calzature (scarpe, stivali e mocassini) e l’intera linea da cerimonia: smoking, giacca, frac e redingote.
il milestone della sua carriera che la rende più orgoglioso?
Sono sinceramente orgoglioso di aver partecipato alla creazione di Hockerty. Da 12 anni stiamo plasmando un’attività di cui vado fiero. A tal proposito vorrei mettere in evidenza tre aspetti. In primo luogo, cerchiamo di rendere accessibile qualcosa che prima era fuori dalla portata della maggioranza. Poi, siamo realmente attivi nell’offrire un’opzione di moda responsabile ed etica, poiché sappiamo sempre chi e dove realizza ogni nostro pezzo, conosciamo e amiamo i nostri dipendenti. E, terzo, Hockerty si è rivelato economicamente sostenibile sin dal primo giorno, non abbiamo avuto bisogno di round di finanziamenti e siamo cresciuti in modo sostenibile semplicemente reinvestendo ciò che stavamo guadagnando.
Hockerty e la sostenibilità. Fate attenzione a questa tematica? se si, in che modo?
Sì, decisamente. Per la definizione stessa della nostro business, che si basa sulla realizzazione di ogni capo alla volta e solo se un cliente lo richiede, possiamo considerarci un marchio sostenibile. Ricordiamoci che in media l’industria della moda genera scarti dati dell’invenduto pari a circa il 20% di ciò che produce. È una brutale inefficienza per il pianeta! D’altra parte, in Hockerty lavoriamo su ogni aspetto della nostra catena del valore per essere ogni giorno un po’ più sostenibili. Dalla collaborazione con i nostri fornitori di tessuti, all’ottimizzazione del modo in cui spediamo i nostri pacchi. Possiamo certamente essere orgogliosi di questo!
da imprenditore di successo, ispiri i nostri lettori… qualcuno magari sta per lanciare una start-up. Cosa consiglia?
Da un lato, analizza e rivedi mille volte il “core” del tuo modello di business. Può davvero funzionare con quei margini? Puoi studiare approfonditamente l’effettiva domanda del mercato? Hai controllato i costi, intendo proprio tutti e più volte? Se superi questi check, il resto dovrebbe funzionare.
Dall’altro, se si tratta di qualcosa di tecnologico, definisci il “minimum viable product” e lancialo. Non aspettare che sia perfetto o abbia tutte le caratteristiche che hai sempre sognato. Se aspetti troppo a lungo, altri potrebbero entrare nel mercato e tu potresti già essere in ritardo.
