L.S. Buongiorno Marco, innanzitutto grazie per aver accettato la nostra intervista. La Barchetta Magica, il progetto di cui sei deus ex machina, con un budget di 2k ha stabilito un record. Potresti raccontare meglio la tua geniale idea ai miei lettori?
M.M. Buongiorno e grazie a voi. Esattamente, sono partito con 2000€ pervenuti da sponsor privati e tante ore uomo condite da innumerevoli sfide tecniche, ma soprattutto tanta passione. Si tratta di una barca a vela minore di 2 metri di lunghezza a guida autonoma capace di navigare per lunghe tratte senza l'intervento umano e dall'autonomia potenzialmente illimitata. Da ciò deriva il nome "La barchetta magica", dalla celebre frase "una tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia". Mi sono laureato con una tesi dal titolo "Progettazione, realizzazione e test di un drone a vela per la traversata dell'oceano atlantico" ed alla fine del periodo di tesi il veicolo navigava in tutte le condizioni di vento scegliendo sempre la rotta migliore. Nei successivi anni di assegno di ricerca ho partecipato a varie conferenze mondiali a carattere di sostenibilità e tutela dei mari/oceani e delle coste affinando l'idea del prodotto attuale e migliorando tutti i sottosistemi con altri progetti e crowdfounding per circa 10000€. Poi è arrivato il momento di far partire La Barchetta Magica verso Cuba da Gran Canaria (dove colsi l'occasione per salutare uno storico amico: l'attuale portiere dell'A.S. ORBETELLO Massimiliano Fortunati). Il percorso che ha fatto è ancora visibile su www.labarchettamagica.it e subito dopo, con altri 3 soci partimmo per un programma di accellerazione di startup nel SOA: "Sustainable Ocean Alliance" a San Francisco, dove abbiamo appreso ancora più nello specifico il potenziale della nostra idea di prodotto affinandolo abbinandolo a processi realizzativi innovativi ed ecologici. Nessuno al mondo tra le più affermate università e con fondi ovviamente più ingenti è ancora mai riuscito a percorrere una distanza nell'oceano simile alla nostra e chiaramente ne siamo orgogliosi. Ora è il momento di agire per capire come preservare e tutelare dove è nata la vita osservando il cambiamento climatico in atto e che permette di avere molte informazioni per i migliori passi da fare, per questo stiamo progettando ed a breve realizzando una flotta di barche droni/autonome. Questo attualmente è il più nostro grande orgoglio.
L.S.un progetto sostenibile che la dice lunga su quanto ami il mare. che ricordi hai sin da piccolo. nonostante la tua residenza mugellana, legate ad esso?
M.M. Mia mamma è Orbetellana, da piccolo ho sempre passato diversi mesi all'anno in Feniglia (provincia di Grosseto, ndr) dove avevamo il primo capannello. Mi raccontava che l'acqua era a pochi metri e poi fu costruito il porto turistico di Cala Galera che ha insabbiato gran parte della zona. Lo ritengo un disastro ambientale vero e proprio anche perché se da una parte insabbia dall'altra erode. Bagni infiniti a fantasticare sulle barche che passavano soprattutto con il mio amico di infanzia Giacomo Consolati della famiglia che gestisce lo stabilimento "Mamma Licia" ed altri assidui frequentatori della spiaggia come Andrea Marincola Cattaneo. Dico assidui perché quando pioveva oppure quando era davvero un brutto tempo eravamo gli unici sulla spiaggia. E così annoiandoci abbiamo iniziato ad usare prima gli aquiloni e poi abbiamo allestito un gommone da bambini con una sorta di vela usando i sacchi neri dell'immondizia ed andavamo a "vela"! Poi un bel giorno una mareggiata ha regalato uno scafo a vela vero alla spiaggia ed in poco tempo l'abbiamo armato con randa e genoa e navigava davvero! Ricordo che portai i miei genitori in barca e ne eravamo tutti entusiasti! Poi durante il mio periodo di formazione ho partecipato a varie gare universitarie principalmente di droni sottomarini scoprendo così che esisteva una competizione che ancora nessuno al mondo è riuscito a portare termine: traversare l'oceano con un drone senza equipaggio. È così che ho pensato: "se siamo riusciti a fare una barca a vela a 10/12 anni ora potrei fare una barca/drone a vela per la traversata dell'oceano come tesi".
L.S. sempre riguardo a questo innovativo progetto, verso dove state volgendo lo sguardo adesso tu e il tuo team?
Attualmente abbiamo un brevetto molto interessante che ci ha permesso, assieme allo storico dei risultati ottenuti, di vincere un bando per l'industrializzazione e quindi realizzare le prime MagicBoat che verranno affittate in varie parti del mondo (variazione del nome internazionale per quella che si definisce "scalata"). Attualmente abbiamo sviluppato lo scafo ed è prossima la realizzazione con fibre di Lino e Canapa con una resina ecologica. Il Firmware del sistema di emergenza e controllo e tutto il sistema elettronico e di sensori per la navigazione autonoma con riconoscimento di barche persone e boe per il sistema anticollisione è da testare e consentirà di essere applicato anche ad altri tipi di imbarcazioni con i nostri sistemi fotovoltaici per ottenere qualcosa di più della "Tesla" del mare. Una dimostrazione che sia possibile realizzare un veicolo marino ecologico dall'autonomia potenzialmente illimitata.
L.S.attualmente quale è il vostro obiettivo primario?
M.M. Stiamo cercando partner commerciali per la messa in opera dei veicoli anche se abbiamo già vari riscontri più che positivi e manifestazioni di interesse, ma anche partner per gli sviluppi futuri dei vari moduli che svolgono una determinata funzione. Per avere maggiore richiamo in tal senso vogliamo realizzare e far vedere in funzione il veicolo il prima possibile e quindi l'obiettivo primario è la messa in opera, la taratura dei sistemi di controllo e la verifica degli algoritmi di navigazione con le varie modalità operative. Dovrebbero iniziare le prove entro quest’anno al lago di Bilancino nel Mugello, ma non escluderei che previa autorizzazione possa essere fatto qualche test nella nostra amata laguna di Orbetello, che avrebbe veramente bisogno di un veicolo come il nostro per ottenere tutte le informazioni necessarie atte al minimo intervento economico ed alla massima resa ambientale per ripristinare al meglio il compromesso ecosistema.
L.S. e ora parlaci un po’ di te. della tua Firenze e del tuo Mugello. da dove nasce la passione per il mare in una terra prettamente nota per le moto (che immagino comunque ami) e l’agricoltura?
M.M. Come già accennato sono da parte di mamma orbetellano, ma sono nato a Firenze e cresciuto nel Mugello. Il legame e la passione per il mare è nel mio DNA e se i ricordi sono associati ai periodi di felicità e tranquillità ho ben stampati nella mente i periodi estivi, le giornate al mare, e le seratine al Capannello che sicuramente tanti nostri coetanei si ricorderanno. Probabilmente Firenze mi ha trasmesso tanta arte e voglia/possibilità di esplorare tante attività, che crescendo si è tradotta in creatività, il Mugello e la sua variazione di colori stagionali con i paesaggi meravigliosi e la follia del Motomondiale hanno fatto tutto il resto.
L.S. Hai qualche talento mai rivelato? Come spendi da manager impegnato il poco tempo libero che hai?
Ultimamente sto frazionando il mio tempo ed a parte le uscite con gli amici cerco di essere diligente tra lettura, esercizio fisico e relazioni. Fino ad ora ho letto più che altro libri di imprenditori e business, adesso che sto iniziando a gestire sto esplorando un po' la psicologia con i classici "intelligenza emotiva" "PNL" e via discorrendo.
L.S.parlaci della tua formazione e – se vuoi – lascia un consiglio ad un neofita ingegnere per ispirarlo a raggiungere i suoi sogni considerato il successo che stai riscuotendo a livello internazionale. ed i consensi anche intendo.
M.M. Alle superiori ho fatto un tecnico professionalizzante indirizzo Elettrico (in pratica un professionale) perché sono da sempre stato affascinato dal mondo dell'elettronica e dei computer e l'ho fatto quando ancora c'erano 18 ore la settimana di indirizzo tra laboratori e materie tecniche. Spesso mi veniva detto che "si deve fare così…" ! Poi studiando ingegneria ho capito il perché delle buone regole di realizzazione elettrica ed elettronica. Durante l'università ho fatto l'Erasmus alla Politecnica di Madrid che è considerata la scuola migliore di tutta la Spagna inserendo nel piano di studi vari esami di robotica, robot humanoides, micro y nano robot, robot moviles, robot de servicio ovviamente. Devo dire che ciò che ho imparato a fare a Madrid è notevole soprattutto per la parte relazionale: essere proiettato fuori dalla zona di comfort e sfangarla aumenta la propria sicurezza ed innesca un processo virtuoso che auguro a tutti anche in altri ambiti o modi. Tra gli ultimi consigli che ho dato ai miei studenti (faccio il professore nella mia scuola superiore) è l'invito all'evoluzione ed alla riflessione: Quello che sto osservando è che spesso viene detto "si è sempre fatto così e continuiamo a fare così” ecco… io credo che sia giunto il momento di ripensare ad ogni "si è sempre fatto cosi", valutarlo in ottica moderna e solo se ha senso rispetto ad altre tecniche o metodi o semplicemente stile di vita continuare, altrimenti è arrivato il momento di cambiare dato che adesso siamo nelle evidenti condizioni ambientali e sociali sotto gli occhi di tutti e ciò che credevamo giusto e che poteva andare bene qualche tempo fa', ora assolutamente è obsoleto e va rivisto. Non abbiate paura di sbagliare, sarete costantemente scoraggiati, prendiamo costantemente batoste, tutti, ma la differenza la fa solo chi prova e riprova!
PS: iniziamo a dire SI a pannelli solari e pale eoliche che sono belli e non brutti e sono i simboli di ecologia, innovazione e lotta al cambiamento climatico oltre ad essere l'unica strada percorribile per non far fallire tante imprese.
L.S. en fin, siamo su una testata di lifestyle, quale è lo stile di abbigliamento che più ti piace e musicalmente cosa ami?
Mi piacciono le magliette particolari, e gli stili originali, quelle cose belle e che non hanno in tanti. Musicalmente amo la musica elettronica, un po' tutti i generi. techno ultimamente,
ma poi amo cantare e quindi Rino Gaetano, Battisti, Battiato, Dalla, che in generale va sempre suggerito!